Relazione Corte dei Conti su Programma Garanzia Giovani

garanzia giovaniLa Corte dei Conti ha pubblicato la Relazione sullo stato di attuazione delle misure relative al Programma “Garanzia per i Giovani”, l’iniziativa comunitaria del 2013, attuata in tutti i Paesi dell’Unione Europea e partita in Italia nel 2014.

Ricordiamo che i destinatari dell’iniziativa sono stati i Neet (Not in Education, Employment or Training) di età compresa tra i 15 e i  29 anni, attraverso una pluralità di azioni. Al Programma hanno contribuito anche le regioni che avrebbero dovuto consentire il rafforzamento del funzionamento dei Servizi per l’impiego.

Dall’indagine è emerso il pieno utilizzo, su tutte quelle previste, delle misure relative al tirocinio extracurriculare, al bonus occupazionale e alla formazione mentre i giovani occupati, a seguito dell’incentivo bonus occupazionale, sono stati pari a circa 61 mila e il maggiore impiego ha riguardato soprattutto le aziende del settore manifatturiero, seguite da quelle del commercio all’ingrosso e al dettaglio.

Per quanto riguarda il genere, non risultano differenze sostanziali tra uomini e donne; la maggiore occupabilità riguarda i 19/24enni; di contro, per quel che concerne l’indice di rischio, hanno trovato occupazione prevalentemente i giovani universitari.

La Corte dei Conti ha segnalato la necessità di rafforzare l’intesa Stato-Regioni-Enti territoriali, per assicurare, attraverso la piena conoscenza del mercato territoriale, l’offerta di programmi per i giovani in linea con le aspettative della domanda.

Le ulteriori criticità rilevate riguardano la necessità di una riorganizzazione dei Servizi per l’impiego utilizzando anche valutazioni di personal advisor per intercettare informazioni più specifiche dei Neet, allo scopo di definire piani di azione individualizzati e personalizzati; di mettere in campo campagne informative più incisive per richiamare i giovani maggiormente vulnerabili appartenenti alle classi di più alto svantaggio; di adottare misure fiscali strutturali in grado di incentivare le politiche dell’occupazione e, infine, di effettuare controlli più efficaci per valutare la qualità e la congruità degli stage.

 
 

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